PRODUZIONI
IL GIARDINO DELLE 15 PIETRE
Etichetta: Blu Bus / P.E.A.C.E.
Formato: Vinile, 12″, 33 RPM
Anno di pubblicazione: 1986
Copie stampate: 1550
Lato A:
Il battito del cuore
Acqua di luna
L’uomo sul balcone di Beckett
Every time … da Attica
Lato B:
Every time … a Soweto
Ai “Negazione”
Hollywood Army
Big black mothers
Micrò micrò … per Demetrio
Elena 5 e 9
Nel giorno secolo
A’ suivre
Il battito del cuore
profonda
nella profondità dell’angoscia
E dove la ricerca deve tuffarsi
ardere giù dove il suono
è l’eco del ventre della terra
giù profondamente
dove la collera cresce
violentemente
la voce dev’essere ardente
come il lampo
illuminando il cielo come la luna
scorrendo negli angoli scuri
mostrando il nemico
e le sue mosse volgari
forte come il tuono
calda
il cammino non può essere
che di sangue
la canzone del fango rappreso
nel sangue
morente
si aggrappa alla vita
pur morendo
vivendo il dolore
la fine non può essere che dolce
definitiva
testo di L. K. Johnson
Lalli: voce
Massimo D’Ambrosio: basso elettrico
Vanni Picciuolo: chitarra
Marco Ciari: batteria
Pino “ingegnere” Acquaviva: tromba
Stefano Giaccone: sax e voce
registrazione: Dynamo Studio, Torino
tecnico del suono: Marco Cimino
assistenza tecnica al mixaggio: Paolo Ferrari
febbraio – maggio 1986
Acqua di luna
sul bordo del fiume, senza me
gola stretta nelle sue dita
voci lontane dietro le luci
voci, voci guardano me
mare fa segni su di me, pieghe fonde
gioco senza perché, volo di ieri
oggi è qua, accompagna la sera
ma dove va? ma dove va?
sale la piena, torna il giorno
non andate via adesso
io sto aprendo le tue mani
ritaglio la porta
dove sei?
braccia di paura, così spersa
allora è solo un fiume di pianto
posso dare forze ancora?
posso stare ancora a guardare?
puoi fermare altre vite?
puoi ancora togliere sguardi?
tutto mi avvolge, lui mi guarda
oh adesso è qui con me
sono nebbia le ore, sono sorelle
se per mano corre la strada
cosa puoi dirmi?
non ti sento
cosa puoi dirmi?
non mi ascolti
cosa vuoi dirmi?
sto aspettando
cosa vuoi dirmi?
Non c’è tempo
Lalli: voce
Massimo D’Ambrosio: basso elettrico
Vanni Picciuolo: chitarra
Marco Ciari: batteria
colonna sonora del videofilm “UNTREU” di Mimmo Calopresti e Claudio Paletto, prodotto da West Front Video
registrazione: Synergy Studio, Torino
tecnico del suono: Beppe Crovella
febbraio 1985
L’uomo sul balcone di Beckett
dove andranno le auto che passano
dove finisce tutto il traffico?
il mio vicino sta in casa da sei anni
cerca sua moglie dentro le stanze
spesso se apro le mani
mi cade qualcosa
cerco in terra
ma poi mi dimentico cos’è cascato
spesso mi siedo dietro la ringhiera
a guardare dietro i vetri abbassati
delle macchine
ieri al telefono c’era quell’uomo
hai visto mia moglie? e così e così …
e io dico
c’è ancora la terra sotto i marciapiedi?
al tramonto il cielo è viola
tra le case come qualcosa di grande
come un grido che muore in gola
credo sia una nuova preistoria
nella notte passano altre auto
i fari illuminano tra le persiane
ma poi finiscono
e poi ricominciano
una volta un tizio si è fermato
e ha urlato verso la mia finestra
da che parte per uscire di città?
sono rientrato e mi sono messo a letto
ho sognato di sentire
una chiave
aprire la mia porta
Lalli: voce
Massimo D’Ambrosio: basso elettrico
Vanni Picciuolo: chitarra
Marco Ciari: batteria
Stefano Giaccone: sax
registrazione: Dynamo Studio, Torino
tecnico del suono: Marco Cimino
febbraio – maggio 1986
Every time (da Attica … a Soweto)
every time that life sings
the pain is next the song
every time that life sings
the pain is next the song
the more you run
the more you try
and really every day
every time that life sings
every time that life sings
the pain is next the song
the more you love
the more you hate
and really every day
catch that blues and sing loud
tutte le volte che la vita canta
il dolore è vicino alla canzone
più corri
più provi
e veramente ogni giorno
tutte le volte che la vita canta
tutte le volte che la vita canta
il dolore è più vicino alla canzone
più tu ami
più odi
e veramente ogni giorno
prendi questo blues e canta forte
Lalli: voce
Massimo D’Ambrosio: basso elettrico
Vanni Picciuolo: chitarra
Marco Ciari: batteria
Stefano Giaccone: sax
registrazione: Dynamo Studio, Torino
tecnico del suono: Marco Cimino
febbraio – maggio 1986
Hollywood Army
venite a girare nell’inferno che vivo
soldato e regista dello stesso paese
i figli per strada con pistole rubate
napalm che tuona e cade dal cielo
salvador, nicaragua con la faccia nel fango
amerikani imperialismo hollywood army
via lontano da qui
fuori, lontano da qui
vietnam nella fabbrica e dentro i campi
berretti verdi scendono a terra
la guerra dei padroni
guerra alla guerra
salvador, nicaragua
con la faccia nel fango
amerikani imperialismo
hollywood army
via lontano da qui
Lalli: voce
Massimo D’Ambrosio: basso elettrico
Vanni Picciuolo: chitarra
Marco Ciari: batteria
Stefano Giaccone: voce
registrazione: Dynamo Studio, Torino
tecnico del suono: Marco Cimino
febbraio – maggio 1986
Micrò micrò (strumentale)
per Demetrio Stratos
Lalli: voce
Massimo D’Ambrosio: basso elettrico
Vanni Picciuolo: chitarra
Stefano Giaccone: sax
registrazione alla sala prove del centro d’incontro “Il cortiletto”, Torino
tecnico del suono: Marco Ciari
1986
Elena 5 e 9 (strumentale)
Massimo D’Ambrosio: basso elettrico
Paolo “Plinio” Regis: tastiere
Stefano Giaccone: sax
registrazione: Dynamo Studio, Torino
tecnico del suono: Marco Cimino
febbraio – maggio 1986
Big Black Mothers
quando sono nato volavano negli occhi del dottore
piangevo così forte che le madri nere hanno detto
ah, bene, ragazzo
vuol dire che staremo con te per un bei pezzo
e le ho viste negli urli di mio padre
le ho viste nelle mani del maestro
E le ho viste sopra l’ostia sulla lingua
e le ho viste dentro i lampi in officina
e le ho viste quando il sesso mi ha svegliato
sempre a chiedermi di più
fai strada ragazzo, non fermarti ragazzo
non impicciarti ragazzo
Le loro voci nelle orecchie mi ricordano chi sono
mi ricordano a cosa servo e a chi servo
at 30 on the road thinking that’s the last lime
searching something in my head
searching someone in my head
write write write write
nothing but sand and broken bones
nothing but sand and broken bones
and the days I left behind
last forever in their hands
my only friends only friends only friends only friends
big black mothers callin’ me for lunch
big black mothers I can’t get up from my bed
at 40 I fell in love thinking that’s the last time
searching something to meet and touch
searching someone to meet and touch
Lovin’ me lovin’ me lovin’ me lovin’ me
but in the darkness of my nights they were flying over my bed
they were flying in my dreams, saying here we are, don’t be sad
my only friends only friends only friends
big black mothers callin’ me for lunch,
big black mothers
I can’t get up from my bed
at 60 in a rest house thinking that’s the last place
a lot of time for prayin’
a lot of time for sleeping
they’re coming they’re coming they’re coming they’re coming
I saw their shadows on the walls
I heard them breathing in the air
the nurses were so kind
I was like a 90 pounds child
my only friends only friends only friends only friends
big black mothers callin’ me for lunch,
big black mothers
I can’t get up from my bed
a trent’anni sulla strada
pensando questa è l’ultima volta
cercando qualcosa nella testa
cercando qualcuno nella testa
scrivi scrivi scrivi scrivi
nient’altro che sabbia ed ossa rotte
nient’altro che sabbia ed ossa rotte
e i giorni che ho lasciato indietro
lasciati per sempre nelle loro mani
mie uniche amiche uniche amiche
uniche amiche uniche amiche
grandi madri nere mi chiamano per il pranzo
grandi madri nere
non riesco più ad alzarmi dal letto
a quarant’anni innamorarsi
pensando questa è l’ultima volta
cercando qualcosa da incontrare e toccare
cercando qualcuno da incontrare e toccare
che mi ami mi ami mi ami mi ami
ma nel buio delle mie notti stavano volando sul mio letto
stavano volando nei miei sogni
dicendo eccoci, non essere triste
mie uniche amiche uniche amiche
uniche amiche uniche amiche
grandi madri nere mi chiamano per il pranzo
grandi madri nere
non riesco più ad alzarmi dal letto
a sessant’anni in una casa di riposo
pensando questo è l’ultimo posto
un sacco di tempo per pregare
un sacco di tempo per dormire
stanno venendo
ho visto le loro ombre sul muro
ho sentito il loro respiro nell’aria
le infermiere erano così gentili
ero come un bambino di quarantacinque chili
mie uniche amiche uniche amiche
uniche amiche uniche amiche
grandi madri nere mi chiamano per il pranzo
grandi madri nere
non riesco più ad alzarmi dal letto
Lalli: voce
Massimo D’Ambrosio: basso elettrico
Vanni Picciuolo: chitarra
Marco Ciari: batteria
Stefano Giaccone: voce
registrazione: Dynamo Studio, Torino
tecnico del suono: Marco Cimino
febbraio – maggio 1986
Nel giorno secolo
nel giorno secolo a cui siamo diretti
vacillando su queste gambe
ci sarà un posto d’erba e di terra su cui non peserà
l’ombra che ci spaventa
su cui non cadrà
la maledizione dei fabbricanti
sui giorni non passerà
il rimprovero religioso
avremo finestre in faccia alla luce
non prigioni
testo di Mario Boi
Lalli: voce
Massimo D’Ambrosio: basso elettrico, tastiere
Vanni Picciuolo: chitarra
Marco Ciari: batteria
Stefano Giaccone: sax
Toni Ciavarra: chitarra
registrazione: Dynamo Studio, Torino
tecnico del suono: Marco Cimino
febbraio – maggio 1986
A’ suivre (strumentale)
Paolo “Plinio” Regis: piano elettrico
Livio Mandrie: trombone
registrazione: Dynamo Studio, Torino
tecnico del suono: Marco Cimino
febbraio – maggio 1986