live dal concerto FRANTI-QUASAR, teatro Pozzo Strada, Torino 18 gennaio 1980
Vanni’variations (strumentale) dedicato a Muski
Vanni Picciuolo: chitarra
registrazione casalinga, San Martino, Castiglione Torinese inverno 1985
Solidi non c’è più buio di quello di vecchie scatole di cartone imprigionato per anni nero senza stelle immobile niente sicuramente sconvolgerà l’equilibrio che nella scatola è presente lo penso soltanto mentre guardo il lati in ombra e in luce nero nessuna azione potrebbe dare l’immagine di questo buio perché aperta la scatola uscirebbe questo fluido nero, nero, nero e la luce vincerebbe inondando il solido prima o poi mi sfuggirà il buio che conosco, che ho in me solo allora, aperti gli occhi tutto potrà ferirmi
registrazione di prove in cantina di via Rovereto, Torino 1979
La mia casa la mia casa è pianura gelata dal fiato dell’inverno la mia casa è collina spazzata dal vento e dalla sabbia la mia casa è fango seccato al sole pietra lucidata dal tempo legno scuro e forte respirerai odore di sangue frutta fresca e matura menta appena raccolta terra bagnata, pipa accesa polvere rossa turbinante nel sole del mattino quando verrai nella mia casa
hanno collaborato: Musicanta, Stefano Giaccone, Massimo D’Ambrosio, Luca Guizzardi, Michele Salituro, Elena Cerruti
registrazione: Dynamo Studio, Torino tecnico del suono: Marco Cimino aprile 1986
1 e 2 auto sfreccia il tempo in un respiro di vento d’esistenza fioco simulacro l’eco si appresta al capezzale dal limo profondo, nelle nostre stanze di immensi fiumi celati e le viole al mattino fra le ombre col sole
3 a volte mi taglia la strada l’ombra delle ore e come asma mi prende al fiato parole mi premono e nei porti ancora gabbiani misurano nelle scie degli scafi i profumi del mondo
5 di memoria operaia son pieni solo quei buchi che dimenticati restano lontani alla luce come sudore che copre rovina le nostre ombre taylor maledetto in eterno! maledetto il nome tuo marcio intelletto dai muri graffiati le nostre ombre graffiti osceni ai tuoi occhi di spia fra rovine di fabbriche petroliere tagliate il mondo come crocifissi ai muri pietre spaccate
7 le foglie larghe cadono gialle l’autunno miete frutti nel cuore delle cose io amo queste brevi giornate
Lalli: voce Alessandro Picciuolo: synt guitar
registrazione casalinga marzo 1987
8 se c’è un senso nell’acqua quando scorre mentre cade la pioggia chiaro il legno cresce e la luna fa bianca nel buio l’ombra degli occhi sopra le lacrime
9 … e aprire le porte mentre chiaro sale nel vento il suono del canto che penetra la vita come i sorrisi nel buio che spezzano il cristallo duro dell’anima